Uno dei fondamentali requisiti del doppiatore è essere dei bravi attori. Infatti, il doppiatore è un professionista che presta la propria voce per film, cartoni animati, e la sovrappone a quella di un attore o attrice. L’interprete vocale, quindi, deve imparare prima a recitare e deve avere avere determinate caratteristiche che dovranno essere perfezionate con lo studio e con la pratica.
E’ chiaro, quindi, che tale mestiere non si può improvvisare: oltre a doti caratteriali come sensibilità e determinazione, servono altre competenze, tra le quali la principale è senza dubbio il controllo e l’utilizzo della voce.
Un titolo di studio specifico non è necessario per diventare doppiatore. Ci sono percorsi formativi offerti da scuole di recitazione e di teatro che possono dare una solida preparazione.
L’Italia è uno dei Paesi che vanta anche dei migliori professionisti in questo campo. Tra questi nomi possiamo ricordare, ad esempio, Claudio Sorrentino, Luca Ward, Alessandro Quarta e Giancarlo Giannini.
Sicuramente, gli altissimi livelli di professionalità sopracitati fanno subito capire come un buon interprete vocale può ottenere grande popolarità grazie ad una continua formazione ed istruzione. Per diventare professionisti del doppiaggio, bisognerà investire anni nella partecipazione a provini e casting, oltre che frequentare le sale di doppiaggio.
Come diventare doppiatore, cosa studiare e quanto si guadagna a fare l’interprete vocale, sono solo alcune delle domande a cui risponderemo nel corso di questo articolo.
Per scoprire tutte le nozioni inerenti la formazione e lo stipendio di un doppiatore, ci fornirà maggiori chiarimenti Michele Lettera – attore e docente di dizione.
Diventare doppiatore: istruzione, formazione, corsi e abilitazione per fare l’interprete vocale
Sapere cosa bisogna studiare per diventare doppiatore, è il primo passo che avvicina un aspirante professionista al settore del doppiaggio. Innanzitutto, per fare l’interprete vocale occorre frequentare buoni corsi di recitazione ed approfondirli con quelli professionali di una rinomata Accademia d’arte drammatica in Italia.
La maggior parte di queste scuole di dizione si trovano a Roma, centro del cinema e sede di Cinecittà. Ma anche a Milano, dove c’è la possibilità di specializzarsi per le fiction e le pubblicità.
Se intendiamo spostarci al Nord, a Milano, per esempio, ci sono il Cta, la scuola dell’Adc, quella della Dream&Dream e la scuola di Federico Danti. Mentre a Roma una delle scuole più note è quella di Roberto Chevalier. Anche Torino può vantare ottime scuole, come l’Ods e la Sergio Tofano di Mario Brusa.
“Alla base di un buon interprete vocale troviamo una corretta dizione – afferma Michele Lettera – ma soprattutto la recitazione. Quindi, consiglio di frequentare una scuola di teatro, o meglio ancora un’accademia“.
Se si vuole sapere quanto costa fare un corso di doppiaggio per coloro che vogliono migliorare le proprie capacità comunicative occorre seguire un corso di dizione. In media, il costo di iscrizione al corso di doppiaggio è di 2.000€ più la quota di circa 400€ per l’iscrizione.
Cosa fanno i doppiatori: lavoro degli interpreti vocali
La professione dell’interprete vocale prevede di prestare la propria voce ai grandi attori del cinema internazionale, alle piccole produzioni straniere, alle serie televisive ed anche ai personaggi dei cartoni animati. Diventare doppiatore Boing, di cartoni animati o anime in giovane età, non preclude poi la possibilità di interpretare ruoli assai diversi. La voce di un professionista la si ritrova ovunque, anche durante gli spot pubblicitari.
A precisare la differenza tra il doppiatore pubblicitario e quello cinematografico è il docente di dizione Michele Lettera:
“Bisogna distinguere l’interprete vocale pubblicitario – Afferma il docente – da quello cinematografico. Quello cinematografico presta la voce ad un attore, mentre quello pubblicitario, presta la voce a documentari, spot, video formativi, audioguide, audiolibri e tanto altro. Lavora molto meno in sync (le battute labiali dell’attore)“.
Qual è la dote più importante per un prestavoce?
“Non basta una sola dote. Certo, l’empatia con l’attore e con il testo – Sottolinea il docente Lettera – è una di quelle che fa la differenza. Ma non solo. La spontaneità è un altro elemento fondamentale. Soprattutto all’inizio ci si specchia troppo nella bella voce”.
“La bella voce non esiste! – Sottolinea Lettera – Esiste la voce educata e la voce non educata. Bisogna entrare nel testo, capire perché sto leggendo quelle righe e dare il giusto valore ad ogni frase, vivendo nel testo. Non veicolo le emozioni perché voglio farlo, le veicolo solo se “sento” quelle emozioni”.
Come avviene la distribuzione delle voci sui vari ruoli?
“Solitamente le aziende creano Casting per interpreti vocali- Risponde il docente di dizione – in cui indicano le caratteristiche della voce (età, sesso, budget, indicazioni sul tono desiderato, tipo di utilizzo ecc.). Al termine del casting, se sei piaciuto al committente, si viene scelti.”
Quale consiglio darebbe a qualcuno che vorrebbe intraprendere questa carriera lavorativa?
“Se registri con un microfono da 700 euro avrai più possibilità di vincere un casting rispetto ad averne uno da 60. Il consiglio è quello di studiare senza mai improvvisare. Risponde Michele Lettera – Bisogna seguire un buon corso di dizione, non avere fretta, metterci tanta passione e dedizione, e allenarsi tutti i giorni”.
Opportunità di impiego ed offerte di lavoro per doppiatori
Il mondo del doppiaggio esercita da sempre un grande fascino. E con l’aumentare delle proposte del mercato, tra serie televisive la crescente produzione di film e fiction, potrebbe anche rivelarsi un’ottima opportunità di carriera. Ad esempio, per diventare doppiatore di Netflix bisogna proporre la propria candidatura registrandosi alla piattaforma Hermes, aperta proprio da Netfilx.
E’ possibile diventare doppiatore a 30 o 40 anni, l’importante è essere consapevoli del fatto che è necessario investire molti anni nella formazione prima di diventare dei professionisti del settore.
La stessa formazione vale per chi intende sapere cosa fare per diventare un doppiatore Disney. Soltanto che maggiore attenzione viene posta al canto. Basti pensare alla performance di Serena Autieri, nel lungometraggio Disney Frozen, che ha ghiacciato il pubblico con la sua interpretazione del brano All’alba sorgerò.
Dunque un interprete vocale professionista dovrà possedere determinati requisiti che dovranno poi essere perfezionati mediante apposita formazione. Ricapitolando, quindi, un doppiatore deve:
- Imparare a recitare. Essendo il doppiaggio simile alla recitazione è fondamentale, in questo mestiere, avere una buona dizione per riuscire a comunicare in maniera chiara e avere padronanza nella gestione delle diverse inflessioni dialettali.
- Seguire dei corsi di doppiaggio.
- Avere una forte passione per il mondo del cinema e della televisione.
Quanto guadagna un doppiatore: stipendio e retribuzione
Un interprete vocale lavora come libero professionista e il compenso per il lavoro svolto seguirà le direttive del Contratto Nazionale. Dopo aver visto chi è, cosa fa, l’ultima cosa da sapere per diventare doppiatore è relativa allo stipendio e retribuzione. Lo stipendio intercorre con il numero di turni previsti e le righe presenti sul copione, relative al personaggio da doppiare. Questo significa che esiste un vero e proprio listino con i prezzi base, che possono poi aumentare col tempo.
Per quanto concerne il listino, un prestavoce guadagna in media 58,36 euro come gettone di presenza, ai quali vanno ad aggiungersi 1,86 euro per ogni riga recitata di un copione cinematografico, 1,60 per una serie televisiva, e 1,24 per un cartone animato.
Il docente di dizione Michele Lettera ci fa sapere che: “Lo stipendio di un doppiatore varia in funzione di molteplici fattori“. Quindi, oltre il mero numero di battute interpretate, di certo ad influire sul compenso saranno anche esperienza, il ruolo interpretato e il prestigio della casa di produzione.