Tante sono le difficoltà delle famiglie allargate o ricomposte quando, dopo una separazione, i genitori divorziati devono comprendere come gestire i figli nel loro nuovo equilibrio tra nuovi partner ed eventuali fratelli acquisiti.
Le blended family presenti in Italia, secondo i dati ISTAT, sono più di un milione. Questa realtà è spesso oggetto di riflessioni da parte di esperti psicologi. Come funziona una famiglia allargata?
La famiglia ricostituita presenta, dopo un divorzio, la creazione di nuovi nuclei familiari, con uomini e donne separati che devono gestire i figli di nuovi e precedenti matrimoni. Non sono rare, in queste circostanze, problematiche e criticità, specialmente in una convivenza di una coppia con bambini avuti da precedenti relazioni.
Condividere la genitorialità dopo una separazione non è semplice, gestire bambini e ragazzi tra affidamento esclusivo o condiviso. E non lo è neanche far accettare il nuovo partner, ancorati all’idea della mamma e il papà che stanno insieme. Insomma, sia per i più piccoli che per gli adulti, i nuovi nuclei familiari causano numerosi pensieri. Ma i legami che si instaurano nella blended family possono anche portare vantaggi ed esperienze positive.
Infatti, far funzionare e gestire con successo una famiglia allargata è possibile, anche tra pro e contro, difficili equilibri, relazioni dopo il divorzio e convivenze tra figli di genitori diversi. Quali sono i consigli per vivere serenamente nella blended family? A spiegarlo è la psicoterapeuta Serena Valorzi.
Ad analizzare i diritti e le tutele legali previste per gestire i figli nella famiglia ricostituita, invece, è l’Avvocato familiarista Beatrice Dalia.
Come gestire i figli nella famiglia allargata per vivere felici con nuovo marito o compagno
Gestire e garantire il benessere ai figli di separati in una famiglia allargata è molto importante, specialmente per una serena convivenza con fratelli acquisiti e nuovi partner. La dottoressa Valorzi ci spiega come fare.
“Prima di capire come gestire le cose con bambini e ragazzi, ogni genitore dovrebbe considerare molti aspetti personali. Innanzitutto, è importante capire se sia stato o meno elaborato il divorzio con l’ex coniuge. In secondo luogo, se arrivano nuovi partner, bisogna aspettare prima di introdurre queste figure nel nucleo familiare. Ci si deve chiedere se questa nuova relazione sia fondata su basi profonde. In caso contrario, è meglio non far avvicinare proprio questa persona al nucleo familiare, per non creare caos. – Spiega la psicoterapeuta.-
“Il consiglio, quindi, è far attenzione non solo ai nuovi compagni, ma anche alle relazioni con l’ex congiunto. Quest’ultima figura resta un genitore, e per il benessere di tutti i membri del nucleo familiare bisogna mantenere buoni rapporti.“
“Bisogna chiarire i punti principali per gestire al meglio i figli nella nuova realtà della famiglia allargata, lasciandosi alle spalle il passato come coppia sentimentale. Poi, i genitori separati devono analizzare insieme altri aspetti. L’ideale sarebbe, ad esempio, che entrambi riuscissero a concordare l’entrata di un nuovo compagno o compagna nella vita dei più piccoli. Alla base di questo ci deve essere collaborazione e rispetto.” – Puntualizza Serena Valorzi.
“I bambini hanno diritto a stare in un clima sereno, poiché la separazione è per loro molto dolorosa. E’ importante dare un terreno stabile sia da parte di mamma che papà, con le stesse regole e idee. Questo può avvenire solo con stabili accordi con l’ex coniuge su tutte le modalità educative e organizzative.“
Il dialogo dei genitori separati con bambini e ragazzi, inoltre, è sempre necessario per gestire i figli e vivere serenamente la famiglia allargata, per comprendere criticità e trovare soluzioni.
“Se un figlio è molto piccolo è più facile spiegare la separazione e il ruolo di nuovi partner. Quando i ragazzi sono più grandi è più complicato. Ma la verbalizzazione resta la strada più semplice. L’essenziale è che una mamma o un papà chiedano sempre al proprio figlio come si sente. E cosa pensa della situazione. Nel rispetto della sua emotività. Il ragazzo si deve sentire compreso e supportato. Si devono trovare dei compromessi, lentamente e senza conflitti.” – Chiarisce.
Rapporto nuovo compagno con bambini e ragazzi nella famiglia allargata
Per gestire al meglio i figli nella famiglia ricomposta, i genitori separati devono capire come far accettare il nuovo partner ai più piccoli.
“In una situazione ideale sarebbe importante che ci fosse collaborazione tra divorziati. Un grande atto di rispetto è rappresentato proprio dall’aiuto che un ex può dare per far sì che i più piccoli accettino il nuovo compagno dell’altro. L’obiettivo comune dev’essere sempre quello di fare il possibile affinché i piccoli vivano serenamente nella famiglia allargata.” – Chiarisce la psicoterapeuta, dando i suoi consigli su come gestire i figli di separati.-
“Per fare questo, è importante che una mamma, ad esempio, non parli male della nuova compagna del padre. In questo modo, sarà più facile accettare questa nuova figura. Se i più giovani ascoltano commenti negativi o leggono sofferenza in uno dei due genitori a causa di nuovi partner, vivranno un enorme malessere interiore. In questi casi i figli di separati crescono vivendo molte sofferenze.” – Continua Serena Valorzi. –
“Comunque, io consiglio di lasciar decidere loro come inquadrare le nuove figure, senza influenzarli se non quando necessario. Ad esempio, se un bambino proprio non riesce ad accettare la nuova compagna del padre, sarebbe utile che la mamma intervenisse spiegando che fa del bene al papà.”
Qual è il ruolo dei nuovi partner dei genitori separati in una famiglia allargata per gestire al meglio i figli e quali sono i consigli per far accettare queste nuove figure in casa?
“E’ bene stabilire i limiti entro cui si deve muovere il nuovo compagno. Anche se è una decisione molto personale. Infatti, non bisogna né escluderlo completamente, né dargli così tanto spazio da farlo diventare un “sostituto” di un genitore. Anche in questo caso, è importante che gli adulti siano concordi. La condizione ideale è che i nuovi partner siano mediatori tra genitori e ragazzi. Saranno figure autorevoli, ma anche alleati.”- Fa sapere la dottoressa.-
“Consiglio invece direttamente ai nuovi partner di separati di mettere sempre in chiaro i propri desideri su come gestire i figli, i rapporti. O il futuro in coppia. E di avere molto rispetto per la prole del proprio compagno o compagna.”- Specifica la psicoterapeuta.-
“Se ci sono altri fratelli acquisti nella famiglia allargata, è bene chiarire la posizione di ognuno. Si creeranno legami tra fratelli acquisiti, sempre grazie al dialogo.– Conclude la dottoressa Valorzi.
Diritti e doveri nella famiglia allargata
Gestire i figli nella famiglia allargata comporta diritti e doveri di tutto il nucleo familiare, in un nuovo equilibrio tutelato dalla legge. Approfondiamo con l’Avvocato familiarista Beatrice Dalia.
“Parliamo di famiglia ricomposta. Intesa come trasformazione del nucleo originario con il subentro di nuovi partner per i genitori, con o senza bambini propri. Si parla di di “genitore sociale” per definire colui o colei che, vivendo stabilmente con la madre o il padre separato o divorziato, di fatto si prende cura quotidianamente di bambini e ragazzi del compagno o della compagna. Ma per la legge è un ruolo che non esiste. Né sotto il profilo della responsabilità genitoriale, né sotto quello degli obblighi economici.”- Spiega l’avvocato.
“ln caso di nuova stabile unione, il genitore sociale contribuisce volontariamente all’eventuale mantenimento. E alla cura della prole del partner. Le tutele giuridiche dei minorenni restano circoscritte ai legami originari. In caso di carenze di cura o mancato contributo economico sono esclusivamente i genitori del nucleo originario a poter essere chiamati ad ottemperare ai loro obblighi.”
Quali sono le regole per gestire l’affido dei figli in caso di separazione o divorzio?
“La bigenitorialità e l’interesse del minore sono i binari su cui si muove saldamente il diritto in ambito di separazione. Per il bene della prole è importante che la coppia genitoriale sopravviva a quella coniugale. Perciò, con l’entrata in vigore della legge sull’affido condiviso, la possibilità di affidamento esclusivo a uno solo è rimasta una opzione davvero residuale nel nostro Paese.”
“Ma cosa va condiviso? Il ruolo educativo e di cura. La responsabilità genitoriale impone a mamma e papà di prendere insieme tutte le decisioni educative. Il collocamento dei bambini resta automaticamente, salvo diversi accordi, la casa familiare. Il genitore non collocatario, così, perde la quotidianità dei propri bambini (spetta spesso ai padri). Una ferita dolorosissima. Sempre più, allora, si punta a ottenere dal giudice l’affidamento paritario (collocamento a settimane alterne, pari numero di giorni della settimana, uguali periodi di vacanza). In questi casi, la speranza è che gli adulti riescano a tenere presente il bene della prole.” – Puntualizza l’avvocato.
Possibilità per aiutare i nuclei familiari in trasformazione o ricomposti
“Chi può prendere la decisione davvero migliore nei nuovi nuclei familiari se non mamma e papà? Però, per riuscire a vederla quella soluzione giusta, i genitori hanno bisogno di un aiuto terzo.” Afferma Beatrice Dalia.
Si riferisce al giudice? Oppure ci sono altre possibilità?
“La crisi familiare è un fatto enorme per tutti i soggetti coinvolti. Io non credo alla soluzione esclusivamente giudiziaria, perché accordi di separazione o divorzio decisi da un terzo rischiano di non durare. Credo in un sistema di aiuto fatto di diversi professionisti.” – Spiega. –
“I genitori vanno aiutati a ristabilire una comunicazione rispettosa, empatica, equilibrata. Possono non essere più innamorati. Ma restano colleghi a vita di quel lavoro bellissimo e faticoso che è la genitorialità. Un professionista esterno, come il mediatore familiare, può aiutarli a ristabilire un rapporto di collaborazione per gestire al meglio i figli dopo divorzio o separazione.”
“Diverso discorso vale quando la conflittualità è eccessiva. E impedisce in quel momento, a quella coppia genitoriale, di ritrovare il giusto equilibrio. Quando è così, molto più efficace è il coordinatore genitoriale. Individua con mamme e papà un piano familiare e li supporta affinché lo rispettino.” – Afferma Beatrice Dalia, differenziando i casi.
“I giudici e gli avvocati sono preziosissimi. Possono suggerire e guidare verso scelte e soluzioni idonee. Ma, proprio in riferimento ai nuclei familiari allargati o ricomposti, oggi è anacronistico pensare che sia esclusivamente il Tribunale il luogo in cui si possano trovare soluzioni durature a relazioni sempre più liquide.”– Conclude l’avvocato.