>
  • Califano
  • Algeri
  • Casciello
  • Romano
  • Coniglio
  • Meoli
  • Ferrante
  • Pasquino
  • Crepet
  • Scorza
  • Liguori
  • Leone
  • Cocchi
  • Santaniello
  • De Leo
  • Napolitani
  • Chelini
  • Miraglia
  • Romano
  • Cacciatore
  • Rinaldi
  • Catizone
  • De Luca
  • Carfagna
  • Tassone
  • Andreotti
  • Dalia
  • Buzzatti
  • Baietti
  • Falco
  • Bonanni
  • de Durante
  • Alemanno
  • di Geso
  • Antonucci
  • Mazzone
  • Valorzi
  • Quarta
  • Bruzzone
  • Quaglia
  • Bonetti
  • Grassotti
  • Barnaba
  • Rossetto
  • Gnudi
  • Gelisio
  • Boschetti
  • Ward
  • Paleari

Come cambia lo smart working dal 15 ottobre e da gennaio: nuove regole

Flavia de Durante 4 Ottobre 2021
F. d. D.
08/11/2024

Nuove regole, come cambia lo smart working dal 15 ottobre nella pubblica amministrazione: nuovo Dpcm, quando finisce la modalità del lavoro agile per la PA.

L’emergenza sanitaria, grazie anche alla campagna vaccinale, sembra essere in parte sotto controllo. Ecco perché, lentamente, tutto sta tentando di ritornare alla “normalità”. Dopo il rientro in presenza a scuola e all’università, si tenta di ripopolare anche gli uffici. Come cambia lo smart working per statali e privati con il green pass lo stanno decidendo in questi giorni.

Quando finisce il lavoro agile per i lavorati della PA? I dipendenti della pubblica amministrazione dovranno tornare in presenza dal 15 ottobre 2021, avendo con loro, obbligatoriamente, il green pass, carta che cambia totalmente lo smart working che, per quasi due lunghi anni, è stato indispensabile ai più.

Dopo la firma del premier Mario Draghi sul DPCM in merito, è ufficiale. E il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, lo conferma in una nota. “Con la firma del presidente del Consiglio Mario Draghi al decreto che fa cessare il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nella Pubblica amministrazione, si apre l’era di una nuova normalità. E si completa il quadro avviato con l’estensione dell’obbligo di green pass a tutto il mondo del lavoro. Dal 15 ottobre i dipendenti pubblici torneranno in presenza, e in sicurezza.”

Parliamo delle ultimissime su come cambia lo smart working dopo il 15 settembre e chi ne ha diritto, cosa stabilisce il nuovo DPCM per la pubblica amministrazione con l’Avvocato giuslavorista Marialuigia Ferrante.

Come cambia lo smart working dal 15 ottobre 2021 per la pubblica amministrazione > NUOVO DPCM 

E’ ufficiale, le ultimissime notizie da Palazzo Chigi confermano il ritorno in presenza per i lavoratori della pubblica amministrazione. Come cambia lo smart working dopo il 15 ottobre 2021 per la PA, si legge chiaramente nel DPCM e nella nota di Brunetta.

Ma lavorare da remoto non sarà una soluzione universale. Di fatti, si prevede una modalità mista per alcuni casi ed eccezioni. L’esperienza del lavoro agile, dunque, non sarà soltanto un ricordo.

“Lo smart working nella Pubblica amministrazione non verrà completamente eliminato. Infatti, resterà un’opzione di lavoro valida per circa il 15% dei dipendenti. Questo è quanto affermato dal ministro Renato Brunetta.”– Conferma l’Avv. Ferrante.-

“Dal 15 ottobre, comunque, i lavoratori della PA rientreranno nei loro uffici a pieno ritmo. Per accedere ai locali di lavoro, sarà necessario dimostrare di essere in possesso del green pass. Questo, così come in tutti i luoghi chiusi assiduamente frequentati, sarà necessario anche negli uffici della Pubblica Amministrazione. Non si conoscono, al momento, le modalità di verifica del pass. Suppongo che verrà, quotidianamente, controllato all’ingresso. A tutti i dipendenti. O in maniera manuale, o con un sistema automatico.”- Spiega Marialuigia Ferrante.-

“Il lavoro agile si avvia, comunque, verso una conclusione. Così come scuole e università, anche gli uffici pubblici apriranno nuovamente le porte ai loro lavoratori.“- Commenta.- “E non solo. Entro la fine dell’anno, anche i privati faranno i conti con il rientro in presenza. Se davvero a dicembre terminerà lo stato di emergenza, il 2022 vedrà i luoghi di lavoro nuovamente frequentati. Ed è ciò che tutti ci auguriamo.”

Nuove regole lavoro agile per i dipendenti pubblici

Lavorare da casa potrebbe essere ancora una realtà. Come abbiamo visto, non è ancora chiaro quando finisce il lavoro da casa nella PA, ma si inizia a capire in questi giorni come cambia lo smart working dopo il 15 ottobre, data stabilita dal Dpcm per il rientro in ufficio per la Pubblica Amministrazione. Ma quali sono le nuove regole e come si rientra in presenza?

“Al momento il governo stima 320mila lavoratori pubblici senza vaccinazione. Questo è, purtroppo, un dato di cui tenere conto in vista del rientro in presenza. Tuttavia, dai dati pubblicati nel DPCM su come cambia lo smart working e il rientro dei dipendenti della Pubblica Amministrazione in presenza, questa stima corrisponde a circa il 10% del personale PA.– Ci spiega l’Avvocato.-

“Ad oggi, quindi, è possibile pensare ad un rientro graduale. Che terrà in vita, ancora, il lavoro agile. Draghi ha firmato un decreto che prevede il rientro in presenza come modalità ordinaria di lavoro. Questo implica, come abbiamo anticipato, che potrebbe esistere una modalità lavorativa mista. Certamente, è bene ricordare che restano valide, in presenza, le norme di sicurezza che ormai tutti conosciamo. Mascherine e dispositivi di protezione devono essere utilizzati durante l’intero turno lavorativo. Igienizzanti sempre a portata di mano. Distanza di sicurezza da rispettare.”- Puntualizza il legale.-

“Non sono ancora chiare le modalità e come cambia lo smart working della pubblica amministrazione, ma ci sono varie ipotesi per i dipendenti che dal 15 ottobre torneranno in ufficio. Si pensa ad un accordo tra dipendente e amministrazione. Proprio come avveniva nel periodo pre-covid. Un intesa individuale tra lavoratore ed ente pubblico. Regolato e regolamentato da un’alternanza di giornate lavorative in sede e giornate da remoto.”

Anche Renato Brunetta si è pronunciato in merito. Il ministro sostiene che lavorare in smart abbia davvero tante potenzialità. Che devono essere sfruttate al meglio. Da una parte, per creare un nuovo canale di lavoro mirato a supportare l’economia. Dall’altra, per consentire ad ogni lavoratore l’opportunità di avere una condizione lavorativa migliore. La pandemia ci ha fatto riscoprire l’opportunità di lavorare da remoto. E sarà una possibilità che non verrà abbandonata.

“Con le regole e con l’organizzazione, potrà finalmente decollare uno smart working vero. Strutturato, ancorato a obiettivi e monitoraggio dei risultati. Che faccia tesoro degli aspetti migliori dell’esperienza emergenziale. E che assicuri l’efficienza dei servizi, essenziale per sostenere la ripresa del Paese, e la soddisfazione dei cittadini e delle imprese: il mio faro.”

Come cambia lo smart working PA, pro e contro del lavorare da casa

La Pubblica Amministrazione torna in ufficio dal 15 ottobre, come cambia lo smart working e cosa stabilisce il DPCM interesserà dunque tutti gli statali. Nel privato, invece, il vero cambiamento ci sarà solo a fine anno. Quando, (per ora) è stabilita la data del termine dello stato di emergenza.

Fino a Capodanno i datori di lavoro possono attivare l’opzione lavoro agile unilateralmente. Senza l’accordo individuale previsto dalla “normale” legge ordinaria.

“Nell’esperienza del lavoro agile per la PA, ovviamente, si sono visti numerosi vantaggi. Anche per questo non si vuole abbandonare del tutto. I costi interni all’Amministrazione innanzitutto, considerando che non c’è stato un consumo pari al periodo ante-lockdown. In relazione alle spese vive dell’apertura degli uffici. Risparmio anche sui ticket mensa, che molti lavoratori in smart non hanno ricevuto. E alle ore di straordinario.”- Chiarisce l’Avv. Ferrante.-

“Per non parlare del risparmio sociale. Notevole diminuzione del traffico automobilistico e dei mezzi di trasporto in genere. E, di conseguenza, diminuzione del tasso di inquinamento. E della percentuale di infortuni sul lavoro.”- Considera l’Avvocato.-

“Nel 2022 possiamo aspettarci, di conseguenza, l’introduzione ufficiale dello smart come modalità lavorativa ordinaria. Anche in maniera settimanale o bisettimanale. E solo relativamente a determinate attività che si possono svolgere da casa. Come molteplici procedure informatiche. Se fatto con tutte le garanzie possibili per il lavoratore, in termini di assicurazione e sicurezza, questo tipo di soluzione potrebbe essere adottata anche al di là della pandemia. Così come ha anticipato il ministro Brunetta.”- Conclude Marialuigia Ferrante.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto