Il pericolo degli estremismi politici nella scuola e nelle università è più reale di quanto si creda. Le ideologie neo fasciste e neo naziste sono, purtroppo, molto radicate in una parte della popolazione studentesca che si interessa e aderisce a questi gruppi estremisti, talvolta senza neanche sapere realmente cosa significhi farne parte.
Il recente assalto alla sede della CGIL, negli ultimi fatti di cronaca a Roma, rappresenta un chiaro segnale di allarme. Quest’ultimo, tra i diversi episodi di violenza correlati a idee politiche molto rigide, è una fotografia disarmante che testimonia l’ancora esistente radicalismo. Partiti di estrema destra, di estrema sinistra, giovani radicalizzati che scendono in piazza a protestare, non sempre pacificamente.
Ciò che sta succedendo deve portare ad una riflessione. Ossia che è necessario indagare su quanto avviene ai più giovani cittadini del nostro paese. Come questi vivono i fatti e le ideologie politiche. Si contano ad oggi diversi casi di estremismo politico nella scuola e nell’università e, capito cosa significa e la sua definizione, non è difficile comprendere quanto questo sia un pericolo per la società del futuro più prossimo.
Come e quando si manifestano i pensieri neo fascisti e neo nazisti tra i banchi di scuola e nelle aule universitarie? Di chi è la responsabilità e che vuol dire per i più giovani appartenere a gruppi estremisti politici?
A parlarci di questi tristi e pericolosi aspetti, raccontandoci come viene vissuto e sviluppato il pensiero politico tra gli studenti della scuola, la professoressa Enza De Lucia, docente di storia e filosofia.
A parlarci invece degli estremismi politici, di fascismo e nazismo e fascismo a scuola e nell’università e del peso che hanno sugli studenti, la professoressa Caterina Miraglia, titolare di cattedra alla facoltà di Giurisprudenza.
Estremismo politico: come si manifesta fascismo e nazismo a scuola e università, dove e quando
Per comprendere in che modo ideologie e pensieri, come quello neonazista e neofascista, circolino in rete e non solo, attirando i giovanissimi, bisogna capire cosa vuol dire estremismo, nazismo e fascismo a scuola, quanto il fenomeno sia attuale in Italia.
Se ne sente parlare spesso, ma quanti conoscono la definizione di estremismo politico, il significato ed il pericolo che questo concetto rappresenta nella scuola?
“Ho insegnato in varie strutture scolastiche. E non mi è mai capitato un caso in cui, in maniera conclamata e palese, un docente o un ragazzo esponessero delle ideologie politiche estremiste. In senso soprattutto fascista o pseudo-fascista. Tuttavia è successo che nel pensiero di taluni professori o ragazzi si evincessero delle idee riconducibili a quel tipo di orientamento.“– Principia la professoressa De Lucia.-
“Nessun docente o studente può dichiarare apertamente di avere pensieri estremisti o fascisti. Anche perché, come sappiamo, si può essere denunciati per apologia di fascismo. Tuttavia mi sono scontrata, purtroppo, con diverse situazioni in cui docenti o studenti diffondevano e manifestavano posizioni particolarmente estremiste. O estremamente conservatrici. Quelle posizioni che oggi, purtroppo, diventano dei punti cardine di alcuni pensieri estremisti.”- Fa sapere la docente.-
“Spesso noto che i fautori di questo pensiero politico hanno un background culturale e sociale di privazione. Le idee che vengono ossessivamente ripetute in questi ambienti, come quelle dell’estremismo politico di destra, vengono poi assimilate da studenti molto giovani. I quali, non avendo strumenti critici particolarmente raffinati, acquisiscono passivamente queste ideologie. Ed è proprio questo il pericolo più grande.”- Ci racconta.–
“Di fatti, c’è una netta minoranza di soggetti che, consapevolmente, conoscendo fatti, cause e conseguenze nefaste di certi orientamenti politici, li abbracciano. E ne favoriscono la fruizione. Ma in realtà, le idee estremiste fanno i danni maggiori nelle persone che le acquisiscono in maniera passiva. Senza conoscerne l’origine storica, né i possibili effetti. Capita spesso che poi queste ideologie sfocino nella violenza. Specialmente nei ragazzi. Che magari le acquisiscono nelle famiglie o persino dai docenti in aula.” – Conclude la professoressa De Lucia rappresentatoci il problema nazismo e fascismo a scuola -.
Fascismo e nazismo all’università: quando e come
Se in età di formazione il danno ha un certo peso, che succede quando si manifesta estremismo politico, nazismo e fascismo all’università, giovanissimi che aderiscono a gruppi estremisti di destra o sinistra, qual è il pericolo?
Si è sentito parlare di rado di gruppi o manifestazioni di estremisti politici all’università, come il caso della Sapienza nel 2019. O a gruppi di aggressori violenti che addirittura, in nome di pensieri neofascisti, si sono sentiti in diritto di aggredire i proprio compagni.
Le Università, solitamente, hanno preso provvedimenti una volta scoperti. Spesso, fortunatamente, sono stati proprio gli studenti a protestare in posizione fortemente antifascista. Chiedendo di cessare questi episodi in fretta ed evitare che pensieri neo nazisti o neo fascisti prendessero piede.
“L’estremismo politico, fortunatamente, appartiene a pochi, anche nell’università. Comunque una qualsiasi idea politica, associata a comportamenti estremisti, spesso violenti, non può essere mai giustificata. La violenza non è compatibile con il vivere civile.”– Principia la professoressa Caterina Miraglia, riferendosi anche ai recenti avvenimenti di cronaca che raccontano l’assalto alla CGIL di Roma.
“All’interno dell’università, tuttavia, possono verificarsi violenze sul pensiero di un animo che si sta formando. E questo è veramente molto grave! Specialmente quando avviene da parte dei docenti. Che si trovano nella posizione di poter inculcare certi pensieri nei giovani. Anche, ovviamente, in merito ad un pensiero politico. I professori hanno un’enorme responsabilità in tal senso.”- Afferma la prof. Miraglia.-
“Gli studenti, menti che si stanno formando, nel contesto universitario possono facilmente conformarsi a certi pensieri e comportamenti. Specialmente se l’obiettivo è emulare l’ideologia di un docente. Che è lì per trasmettere degli insegnamenti di vita. Il ruolo del professore in questo caso è quindi quello di escludere e di non accentuare discorsi estremisti.“- Chiarisce con decisione la professoressa circa il problema fascismo e nazismo all’università.-
“Può capitare, inoltre, che le ideologie estremiste siano già proprie dei ragazzi. Che le espongono fomentandosi con convinzione. A quel punto i docenti dovrebbero portare il ragazzo a ragionare con calma. Evitando di supportare l’atteggiamento agitato dello studente. Opponendosi a tutte le posizioni politiche che sono evidentemente drastiche.“
Pericolo fascismo a scuola e responsabilità dei politici e insegnanti
Compresa la definizione di estremismo politico nella scuola e nell’università, viene naturale chiedersi di chi sia la responsabilità di questo fenomeno, perché fascismo o nazismo ancora oggi sono idee abbracciate da alcuni ragazzi?
“Nella scuola pubblica italiana abbiamo un grosso privilegio. Ossia studiare la storia senza condizionamenti ideologici. Con certe fasi del nostro passato, però, come appunto quello del ventennio fascista, non abbiamo un rapporto sereno. Quindi si rischia di finire sempre in un campo minato. Anche perché, purtroppo, continuano ad esistere pensieri tendenti a questo estremismo.”- Afferma la professoressa De Lucia.-
“Mi sento di imputare a molti esponenti politici la banalizzazione del fascismo a scuola, università e non solo. Questo non fa che sminuire la gravità e l’orrore del passato storico. Supportando, anche se indirettamente, l’instaurarsi di quelle ideologie che estremizzano alcuni pensieri politici. Specialmente tra i ragazzi. In età di formazione i più giovani leggono tutti messaggi sociali in maniera diversa. E bisogna instradarli in qualche modo. Facendo al contempo maturare loro un certo pensiero critico.”- Chiarisce la docente.-
“Le famiglie e i docenti hanno le loro responsabilità. Solitamente, i giovani che manifestano a scuola estremismo politico sono quelli che provengono da realtà sociali, culturali ed economiche meno agiate. Nelle famiglie in cui non è stato maturato un pensiero critico e in quelle che magari vivono di stenti. In questi contesti è facile che ci si lasci ammaliare dal pensiero estremista, che si oppone alle istituzioni. Spesso anche con l’uso “giustificato” della violenza.“
“La scuola, dal suo canto, deve evitare di indottrinare! Deve lasciare la libertà di pensiero al ragazzo. Lo studente dev’essere in grado, al termine del quinquennio delle superiori, di rapportarsi col pensiero politico. In maniera autonoma e consapevole. Un ragazzo deve ricevere gli strumenti per capire e distinguere, analizzare criticamente. Se li ottiene, a mio avviso, entrando nell’età adulta, non aderirà mai a certi gruppi di estremismo politico.“- Conclude la docente De Lucia.-