Diventare madre è un percorso lungo e complesso, ed affrontare il parto e tutte le difficoltà ad esso connesso richiede coraggio. Per tutte le donne è certamente una esperienza faticosa, dolorosa e che andrà a compromettere molti equilibri esistenti prima dell’arrivo del neonato. Il corpo che cambia, la paura di sbagliare, il dolore del parto e le immediate notti in bianco, sono solo alcune delle principali difficoltà di molte neo-mamme che inevitabilmente si sentono tristi ed angosciate. Questa condizione è indicata con le espressioni maternity blues o baby blues, traduzione e significato in italiano sarebbero “malinconia” da bebè o da maternità.
Il pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott ha quindi riconosciuto questo disagio interiore molto diffuso dopo il parto, che però rappresenterebbe uno stato transitorio della durata di 2/3 settimane, che non presenta conseguenze psicologiche a lungo termine. Quando invece questo malessere diventa più profondo e duraturo, allora potremmo trovarci di fronte ad un disturbo più serio.
I sintomi del baby blues e depressione post partum, non vanno confusi. Infatti si tratta di due differenti condizioni, che prevedono cura e rimedi diversi. Per baby blues post parto si intende una “malinconia” (“blues”, appunto), dovuta principalmente ai repentini cambiamenti che seguono l’arrivo di un bambino. Mentre la depressione è riconducibile ad uno stato di depressione vera e propria, riconosciuta anche dal Ministero della Salute.
Dei rimedi al baby blues, come uscirne e come combattere questo disturbo quando arriva, sarà la dottoressa psicologa e psicoterpeuta Anna Quaglia a spiegarcelo. Vedremo inoltre le differenze tra maternity blues e depressione post partum, sintomi e cura di questi diversi stati psico-fisici dopo parto.
Baby Blues: cos’è e differenze con la depressione post partum, come inizia, sintomi e quanto dura
Per capire cos’è e cosa si intende per baby blues, significato di questa condizione e come differisce dalla depressione post partum, bisogna partire dall’analisi dei sintomi e della loro durata.
Innanzitutto, questa sindrome è fisiologica. Infatti, è legata alle variazioni ormonali che si verificano nei giorni dopo l’arrivo del neonato. La durata del baby blues post parto è abbastanza limitata. Si tratta di un periodo di tempo che varia, orientativamente, da sette a 21 giorni.
Tipici sintomi di questo disturbo sono ansie da separazione e incertezza delle proprie capacità come genitore, sbalzi d’umore e tristezza, dovuti anche alle difficoltà della donna ad indossare all’inizio le vesti da neo mamma.
“La maternity blues è totalmente differente dalla depressione post partum. La prima riguarda, infatti, una condizione a cui vanno incontro tutte le neomamme: è uno stato di torpore e chiusura in se stessa. Che serve per cercare di concentrare tutte le proprie attenzioni sul bimbo. La concentrazione della mamma è totalmente incentrata sul nuovo arrivato.”– Principia la dott.ssa Quaglia.-
“E’ quindi naturale, in questa situazione, la poca attenzione verso se stessa. Proprio poiché la donna deve e vuole dedicarsi totalmente al neonato. Si tratta appunto di una condizione fisiologica. Assolutamente normale! Che non deve spaventare.”- Puntualizza la psicoterapeuta.-
“La depressione post partum, invece, è una condizione clinica. Che dev’essere valutata seriamente. La neomamma sente un umore molto tendente alla tristezza profonda. Vi è un pensiero depressivo ripetitivo, petulante e assillante. Che la fa stare molto male ed agitata. Chi vive questa condizione tende all’anedonia. Ossia la totale incapacità di agire, di fare qualsiasi cosa. Vi è un grosso disinteresse per se stessa e per la prole.”
Sintomi depressione post partum: come si manifesta
Chiarito cos’è baby blues, per depressione post partum intendiamo, invece, un disturbo clinico conclamato. Questa condizione è, di fatto, una vera depressione unipolare. Che può insorgere per varie ragioni, poco dopo l’arrivo del bambino oppure sino ad un anno dopo la sua nascita. E’ legata e si sviluppa in relazione al piano ormonale e psico-emotivo della neomamma. La depressione può instaurarsi improvvisamente. O anche derivare dalla maternity blues.
I sintomi più comuni sono diversi, e possono non presentarsi tutti. La donna ne viene totalmente assorbita finendo per perdere il controllo. Nonché la capacità di gestire se stessa e la vita del proprio figlio.
- Tristezza estrema e sbalzi d’umore. Compresa rabbia e irritabilità.
- Insonnia o ipersonnia. Perdita di appetito o eccessiva fame.
- Estrema stanchezza e cefalea.
- Attenzioni eccessive nei confronti del bambino, o totale disinteresse.
- Ansietà o attacchi di panico.
- Sensi di colpa per non essere un buon genitore. O perché non si è in grado di occuparsi del neonato.
- Nei casi più gravi (raramente si sfocia nella psicosi), vi sono anche intenzioni/desiderio suicidario.
“Nella depressione post partum vi è una grossa difficoltà nell’avere interesse per qualsiasi cosa. Nonché l’assenza della totale cura di se stessa. Anche nella disorganizzazione dei cicli sonno-veglia. O del ciclo della fame. Inoltre, c’è scarsissima attenzione rivolta nei confronti del nuovo arrivato.”– Conferma la dottoressa Anna Quaglia.-
“Il pensiero della donna tende al pessimismo. Si vede tutto nero, si pensa che tutto andrà male. C’è una completa sfiducia in se stessa e nelle proprie capacità.”
Come uscire dalla baby blues, rimedi e terpie
Compresi sintomi e caratteristiche, vediamo come combattere la baby blues, cura e rimedi validi indicati dalla nostra professionista. Partiamo dal presupposto che, essendo un periodo breve, solitamente non richiede interventi medici specifici. L’appoggio e l’aiuto dei cari e una corretta informazione sono sufficienti. Tuttavia, all’occorrenza, consultare un professionista non può che essere di ulteriore aiuto.
“La cosa fondamentale è che la donna si doti di tanti aiuti. Ci dev’essere una vera e propria rete di aiuti. Efficace e pronta a supportare la neomamma. Già prima del parto, ci si deve assicurare un sistema che funzioni. Il papà del bambino, i nonni, gli zii. Devono essere pronti a soddisfare le esigenze e le necessità della mamma.”- Afferma la dottoressa, dopo aver spiegato cosa si intende per baby blues e quali rimedi esistono.-
“Si deve chiedere sostegno inevitabilmente. Nel quotidiano, nelle pratiche di tutti i giorni. Può sembrare una banalità. Ma avere qualcuno che ti aiuti con la preparazione dei pasti o con le pulizie nei giorni immediatamente successivi al parto è fondamentale. Anche per superare la maternity blues.”– Chiarisce Anna Quaglia.-
“Molto importante anche il dialogo ed il confronto con altre donne. Non bisogna chiudersi, fatevi sostenere. Inoltre, può essere di grande aiuto rivolgersi ad un professionista psicologo. Per indagare le varie istanze emozioni. E capire se si tratti di maternity blues o di una condizione clinica più rilevante.”
Come curare la depressione post partum, aiuti e rimedi, come uscirne
Dopo aver approfondito le caratteristiche della baby blues, capiamo come si esce dalla sindrome post partum, quali sono i rimedi più utili? Consideriamo anzitutto che per questo disturbo serve una diagnosi precisa. Quest’ultima dev’essere fatta da professionisti. Ma anche amici e parenti devono saper individuare i segnali di allarme lanciati dalla mamma. E capire in maniera repentina se lei o il bambino sono in pericolo.
“Uno dei sintomi più comuni della depressione post partum è il disinteresse nei confronti del bambino. Si tratta di un chiaro e forte campanello d’allarme. Chi è attorno alla neomamma ha quindi il compito di vigilare su questa situazione. E rivolgersi immediatamente ad uno psicoterapeuta. Che potrà fare una diagnosi accurata. Ed eventualmente iniziare una psicoterapia immediata. E, nel caso in cui la depressione sia abbastanza seria, consultare uno psichiatra. Per un supporto farmacologico.”- Fa sapere la psicoterapeuta.-
Solitamente, si procede con la combo di antidepressivi e psicoterapia. Per evitare che si arrivi alla condizione depressiva, è fondamentale insegnare a tutte le donne a riconoscerne i sintomi. A questo proposito, nelle visite post parto, i medici sono tenuti ad effettuare anche controlli psicologici sulla madre.
“Chi si trova accanto alla mamma, non deve sminuire la sua condizione. Né forzarla. Bisogna comprendere che c’è una condizione organica che va al di là del volere della neomamma. Anche la famiglia deve farsi seguire da uno specialista. Per stare accanto alla donna nel modo più supportivo possibile.”