E’ stato prorogato dal 28 febbraio al 31 marzo 2022 la scadenza ultima per i Comuni per presentare domanda per partecipare al bando asili nido 2022.
Di cosa si tratta? L’iniziativa è finalizzata al potenziamento dell’offerta dei servizi dell’istruzione, prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare, si fa riferimento alla Componente 1, legata al miglioramento e alla manutenzione delle strutture dedicate ad asili nido, scuole dell’infanzia e servizi di educazione.
Ad annunciare la proroga, Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale. L’accordo con il Ministro dell’Istruzione Bianchi, infatti, ha fatto sì che la possibilità di rientrare nel piano di assistenza e supporti coprisse un periodo maggiore. In parte, tuttavia, le motivazioni della proroga risiedono nella scarsità di adesioni comunali ricevute sino ad ora.
“I bandi per l’edilizia scolastica, in generale, hanno dimostrato una buona capacità di partecipazione di tutte le Regioni. Comprese quelle del Sud. Significa che gli strumenti di sostegno alle amministrazioni funzionano.”– Ha detto la Carfagna.-
“Abbiamo prorogato la scadenza del bando al 31 marzo. E stiamo predisponendo una campagna informativa capillare per sensibilizzare i Comuni. Abbiamo anche attivato al massimo la task force di esperti dell’Agenzia per la Coesione. Siamo convinti che i nidi per la fascia d’età 0-3 anni rappresentino un servizio educativo e sociale essenziale e che la diseguaglianza in questo settore tra Comuni del Nord e del Sud sia intollerabile.”- Afferma la ministra.-
Vediamo, allora, cosa prevede e quali requisiti sono necessari per richiedere di partecipare a questo bando, su cosa si basa il progetto rivolto agli asili nido 2022, quali i sostegni previsti dal PNRR?
Bando asili nido 2022 MIUR: cosa prevede e come verranno distribuiti i fondi tra i comuni
Cosa prevede il bando asili nido 2022, quali i fondi predisposti dal PNRR e come saranno distribuiti?
“Abbiamo indirizzato verso il Mezzogiorno il 55,3% degli stanziamenti straordinari del PNRR per i nidi. E abbiamo inserito in legge di Bilancio le risorse ordinarie necessarie alla gestione per garantire il superamento del divario Nord-Sud. E’ il momento di agire.”– afferma la Carfagna, pronunciandosi in merito.- “Si tratta di un miliardo e 327 milioni che possono cambiare la vita quotidiana di decine di migliaia di bambini e di madri”.
In totale, i fondi destinati al bando asili nido previsto da Miur e PNRR ammontano a 3 miliardi di euro. Di questi, 2,4 miliardi sono destinati al potenziamento delle infrastrutture per la fascia di età 0-2 anni. Mentre 600 milioni saranno dedicati al potenziamento delle infrastrutture per la fascia di età 3-5 anni.
Come sottolineato dalla Ministra, il 55,3% dei 2,4 miliardi di euro destinati ai bambini tra 0-2. Mentre il 40% dei 600 milioni sono destinati ai bambini tra 3-5 andranno al mezzogiorno.
L’obiettivo dei fini del bando s’incentra sull’aumentare l’offerta educativa e strutturale su tutto il territorio nazionale. Di fatti, in totale, tra scuole dell’infanzia e nido, è prevista l’assegnazione di 4,6 miliardi di euro.
Questi sono destinati alla riqualificazione e costruzione di nuovi asili nido e nuove scuole dell’infanzia. Lo Stato ha deciso di lavorare in prospettiva futura, predisponendo tali fondi per incrementare i servizi scolastici e migliorarne la qualità. In particolar modo, ci sarà anche un’attenzione rivolta alla facilitazione della conciliazione tra vita privata e lavorativa delle madri.
Grazie alla proroga, i comuni delle scuole italiane interessate potranno fare richiesta del finanziamento sino al 31 Marzo 2022 per partecipare al programma di fondi previsto dal bando asili nido.
Bando asilo: dalla proroga ai requisiti per le proposte
Come fare domanda e come partecipare al programma di fondi dedicati al nido? Si può prendere visione sulla pagina ministeriale appositamente dedicata di tutti i requisiti e le modalità di partecipazione.
Innanzitutto, comunque, devono essere presentate delle proposte relative a scuole di infanzia e/o asili nido. Prima di farlo, però, la scuola richiedente deve assicurarsi di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti. In particolare, quelli previsti dalle norme vigenti in materia di sicurezza e agibilità.
Quali spese possono rientrare nei fondi stanziati a livello statale? Sono ammesse le proposte con spese previste per
- lavori strutturali;
- incentivi per funzioni tecniche;
- spese tecniche per incarichi esterni;
- imprevisti e pubblicità;
Non sono, invece, ammissibili le spese previste dalle proposte delle scuole per:
- costi di esproprio o di acquisto dell’area;
- forniture di arredi mobili, servizi e/o lavori affidati in violazione del Codice Appalti e del PNRR;
- incarichi professionali esterni conferiti prima della stipula della convenzione con il Ministero dell’istruzione;
- traslochi e pulizie.
Inoltre, per partecipare sono richieste alcune condizioni indispensabili:
- in caso di demolizione e ricostruzione, nuova costruzione o ampliamento di edifici esistenti, l’area su cui deve essere realizzata la nuova struttura deve essere di proprietà pubblica. E nella piena disponibilità dell’ente locale, urbanisticamente consona all’edificazione, libera da vincoli e contenziosi in essere;
- nel caso in cui la proprietà dell’edificio pubblico scolastico appartenga a soggetto pubblico diverso da quello che ne ha la gestione ai sensi della legge 11 gennaio 1996, n. 23, per proporre l’intervento è necessario acquisire il nulla osta da parte dell’ente proprietario;
- il costo complessivo di quadro economico dell’intervento, rapportato alla superficie lorda, deve essere contenuto tra 1.300,00 €/m2 a 2.400,00 €/m2.
- Per gli interventi di riqualificazione funzionale, messa in sicurezza e riconversione, il costo deve rientrare tra 500,00 €/m2 a € 1.300,00 €/m2.
Come ricordato dal bando, i lavori relativi alla tipologia di intervento proposto devono essere aggiudicati entro il 20 giugno 2023. E terminati entro e non oltre il 31 dicembre 2025.