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Riforma scuola Bianchi: nuova proposta del ministro, cosa cambia

Flavia de Durante 19 Aprile 2022
F. d. D.
24/11/2024

Novità sulla riforma scuola Bianchi: cosa prevede, focus sulle nuove modalità di reclutamento dei docenti crediti, requisiti per insegnare e graduatoria e stipendi.

Novità in arrivo per la scuola, con la bozza della nuova riforma del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi che, come prevede il cronoprogramma del Pnrr, dovrà essere varata entro il 30 giugno 2022.

Gli obiettivi? Numerosi, a detta di Bianchi, in primis quello di portare in cattedra 70 mila nuovi docenti di ruolo entro il 2024.

La riforma Bianchi 2022, tra i vari provvedimenti, sarà complessa e fondamentale. Si comporrà di una prima fase transitoria. Durante questo periodo si porteranno a completamento tutte le misure necessarie al raggiungimento dei punti chiave.

Successivamente, si passerà alla realizzazione di ciascuno di questi obiettivi. Ma cosa prevede nello specifico la riforma del Pnrr, quali i punti principali previsti per la scuola, dal reclutamento dei docenti alla “scuola nuova”? Ecco le ultime novità, tutto ciò che c’è da sapere.

Nuova riforma scuola Bianchi: i punti, cosa cambia, reclutamento docenti scuole medie e superiori

Per comprendere cosa prevede il testo ufficiale della nuova riforma della scuola proposta dal Ministro Bianchi, in arrivo, secondo il Pnrr, per giugno, bisogna focalizzarsi sui punti principali presentati nella bozza dal Ministro dell’Istruzione.

Innanzitutto, come approfondiremo, le modifiche nel reclutamento dei docenti delle scuole medie e superiori.

I docenti potranno arrivare al concorso per entrare di ruolo mediante tre percorsi. Uno di questi, dovrebbe essere agevolato per i “precari storici”. Inoltre, l’intervento del MIUR sarà notevole riguardo ai crediti di formazione necessari all’abilitazione.

Ancora, il MIUR sembra deciso a non abbandonare i percorsi di formazione lavorativa. Questi, già da tempo, caratterizzano i percorsi scolastici nella scuola secondaria di I grado: “Non si tratta di sperimentare il lavoro.“- afferma il MInistro.- “Bensì di avere un orientamento di vita.” – afferma il ministro, riferendosi ai percorsi di orientamento e PCTO.-

La riforma della scuola di Bianchi prevede grosse novità anche per una scuola rinnovata. “Abbiamo fatto lo sforzo di capire quali possano essere le linee guida per una scuola nuova.“- fa sapere il Ministro, al momento della presentazione della bozza.-

“Una scuola a basso consumo, fatta con strutture sostenibili, con spazi accoglienti fruiti anche dalla comunità. Una scuola che abbia uno spazio pedagogico. Che sia percepita come risorsa anche della capacità civile.”

L’obiettivo del Ministro è reinventare tutto il sistema scolastico, liberandolo dalle misure troppo antiquate. Deciso ad adattare il mondo scuola ad un paese dinamico, in continua evoluzione, Bianchi afferma che: “Il sistema educativo oggi è frammentato e vede responsabilità diverse. Gli edifici sono di proprietà delle province, il personale è a carico dello Stato.”

“Le regioni sono protagoniste della programmazione della presenza di scuole nel territorio; i nidi sono comunali e paritari in gran parte. E così via. L’autonomia non è un concetto semplice da gestire, che vede i dirigenti in grave difficoltà.”– Lamenta il Ministro.-

“Dobbiamo andare verso un sistema educativo integrato e flessibile nel quale si individuino le responsabilità. Io posso mettere risorse e imporre vincoli. Ma non posso sostituirmi alle decisioni dei comuni. Gli incentivi e il supporto tecnico trovano il limite nell’autonomia degli enti locali.”

Percorso per diventare insegnanti, reclutamento, 60 crediti

Un punto cruciale della nuova riforma scuola prevista dal Pnrr e proposta dal Ministro Bianchi è certamente quello del reclutamento dei docenti. Ecco le ultime novità, tutto ciò che c’è da sapere.

Quali sono le novità più importanti?

“Entro giugno presenteremo il testo di riforma del reclutamento docente. Questo diventa l’occasione per definire quali devono essere i percorsi di formazione iniziale; ma anche i percorsi di aggiornamento continuo.“- afferma il vertice del MIUR.-

Cosa è in arrivo, dunque, per gli aspiranti docenti? Per l’abilitazione sarà prevista l’introduzione di un percorso di formazione volto ad accertare le competenze culturali e disciplinari del docente.

Sembra infatti che i nuovi requisiti si incentreranno ampiamente su materie come pedagogia, scienze relazionali, capacità organizzative e tecnologia; nonché la capacità di saper progettare percorsi didattici flessibili e adeguati al contesto scolastico. Il percorso di formazione inizierà già all’università.

Questo rappresenta un grande cambiamento, poiché sarà proprio negli atenei che gli studenti dovranno conseguire almeno 60 crediti, secondo quanto previsto dalla nuova riforma scuola Bianchi. Un numero elevatissimo, dunque, rispetto agli attuali 24.

Dipenderà dello studente se accumulare tali crediti durante il biennio della laurea magistrale o negli ultimi due anni dei percorsi a ciclo unico. La vera novità, però, sembra essere ancora un’altra: la metà di questi crediti abilitanti dovrà essere accumulati mediante un tirocinio diretto nelle scuole. A questo, andrà aggiunta una prova simulata d’insegnamento, che rappresenterà la prova finale per raggiungere i 60.

I punti della nuova riforma scuola Bianchi: requisiti e graduatoria

Come abbiamo sottolineato, il nuovo reclutamento delle cattedre è, al momento, il punto più discusso. Le ultime novità parlano anche di concorsi per docenti abbiano cadenza annuale.

Che vuol dire, cosa aspettarsi? Che sembra che il concorso consisterà in un’unica prova scritta con quesiti a risposta multipla. Per superare suddetta prova sarà necessario un punteggio di 70/100. Successivamente, ogni candidato idoneo potrà passare alla prova orale e alla valutazione dei titoli.

Quali i requisiti, cosa prevede la nuova riforma scuola del ministro Bianchi? In sostanza, sarà possibile accedere all’esame nazionale solo se si è in possesso di:

  • abilitazione con i 60 crediti universitari;
  • requisito minimo di 30 crediti, di cui 15 di tirocinio. Una volta vinto il concorso, sarà necessario procedere all’abilitazione conseguendo ulteriori 30 crediti formativi;
  • almeno 36 mesi di servizio negli ultimi 5 anni. Anche in modo non continuativo. Questo criterio sarà valido solo per i docenti già precari.

Il Ministro Bianchi, nella nuova bozza di riforma scuola, si è pronunciato anche in merito a graduatorie e stipendi degli insegnanti.

Per ogni classe di concorso, verranno stilate due diverse graduatorie dei vincitori.

  • Prima: i vincitori che possiedono l’abilitazione specifica richiesta per la classe di concorso.
  • Seconda: i vincitori che sono in possesso dei requisiti minimi.

I vincitori della prima graduatoria verranno immessi in ruolo con precedenza sui vincitori della seconda graduatoria. Coloro appartenenti alla lista numero due, saranno immessi in servizio con contratto a tempo determinato part-time, “nel limite dei posti vacanti e disponibili residui annualmente autorizzati.”

Reclutamento dei docenti di ruolo e modifiche sugli stipendi

Quali novità, invece, per gli stipendi dei docenti? Non ci si limiterà più agli scatti di anzianità ogni 7 anni. Si aggiungeranno altri “scatti” da cumulare in parallelo. Questo, mediante il superamento di prove valutative intermedie, legate a prove finali dei percorsi di formazione e aggiornamento.

Il nuovo percorso formativo sarà suddiviso in cinque livelli. Il primo grado scatterà dopo il superamento delle prova dopo un primo percorso di quattro anni. Tutti gli altri gradi saranno superabili ogni cinque anni.

Ogni livello si concluderà con una verifica finale. Questa, probabilmente, sarà attuata anche con una valutazione degli studenti. Nella bozza si legge di una “valutazione del miglioramento dei risultati scolastici degli alunni degli insegnanti che accedono al percorso di formazione e aggiornamento”.

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto