Cos’è il disturbo borderline di personalità, diagnosi come si fa, quali significato, sintomi e caratteristiche? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
La definizione di “disturbo borderline di personalità” (DBP) un disturbo di personalità caratterizzato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sè e dell’umore; nonché da una marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri.
Il Disturbo b.line di Personalità è una condizione estremamente variegata caratterizzata principalmente da due nuclei: il primo legato alla regolazione delle emozioni; il secondo alla sfera delle relazioni.
I soggetti che soffrono di questo disturbo presentano sempre una forte instabilità psicologica: vivono emozioni estremamente intense e “vive”; al contempo, però, l’esperienza psicologica degli stati emotivi può portare anche a stati mentali di vuoto o, opposto, di caos emotivo incontrollato.
Il DBP colpisce all’incirca il 2% della popolazione, più frequentemente il sesso femminile. Si stima che la maggior parte dei soggetti abbiano vissuto l’esordio del disturbo in adolescenza o nella prima età adulta. Di tutti i pazienti riconosciuti, circa il 50% manifesta anche un disturbo dell’umore (depressione; disturbo bipolare).
Approfondiamo significato e sintomi disturbo borderline di personalità e quali sono cause e possibili terapie assieme alla dott.ssa Anna Quaglia, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Disturbo borderline di personalità: significato, cos’è, quali sono le cause dei diversi disturbi e terapia
Dal significato alle cause, il disturbo borderline di personalità cos’è e si può guarire? Tra le caratteristiche principali vi è innanzitutto l’instabilità emotiva; frequentissimi sono, nei soggetti borderline, i cambiamenti dell’umore repentini.
Serenità e la forte tristezza, rabbia e il senso di colpa: un cocktail di emozioni contrastanti è sempre pronto a rovesciarsi e mischiarsi nei pazienti borderline. A volte questo accade in maniera talmente forte e devastante da creare un caos emotivo interiore ed esterno nel paziente tale da generare una grande crisi.
Questo si verifica di frequente in concomitanza con eventi o relazioni spiacevoli; la risposta dei soggetti con BDP, però, è estrema. Come sostengono gli esperti, infatti: “La reazione emotiva di chi ha questo disturbo è molto più immediata, marcata e duratura rispetto a quella delle altre persone.”
“Il disturbo borderline di personalità è sicuramente un disturbo con il quale il soggetto nasce.”- Principia la dott.ssa Anna Quaglia.- “Di fatti, i tratti della personalità sono tratti genetici. Vi sono, comunque, delle manifestazioni borderline in cui, a seguito di alcuni traumi molto acuti, il soggetto sviluppa una personalità di questo tipo.”
“Si tratta di un disturbo molto serio dal punto di vista clinico e non va confuso con i tratti b.line che esistono in tutti noi. Il DBP a volte richiede l’ospedalizzazione e necessita di un intervento di rete; poiché si parla di pazienti che sono a grave rischio suicidario.”
“Per avere una diagnosi ci devono essere determinati criteri di gravità, autolesionismo e, appunto, rischio suicidario. Talvolta i pazienti affetti vanno ancora incontro a delle psicosi, dunque allucinazioni, deliri. Si tratta di un disturbo della personalità tra i più gravi che esistono; e assolutamente non va confuso con le cosiddette persone/rapporti borderline.”- Afferma la psicoterapeuta.
Sintomi DBP e come capire che qualcuno ne soffre
Quali sono le caratteristiche e sintomi del disturbo borderline di personalità? Le persone con DBP spesso tendono ad idealizzare le altre persone e rapidamente a svalutarle; si sentono estremamente trascurate, accusando chi gli è attorno di non dare sufficienti attenzioni.
Le relazioni che intraprendono inizialmente possono essere positive; ma in poco diventano turbolente, intense e caotiche; fonte d’ansia per chi ha il disturbo e per l’altra persona, ossessive. Inoltre, come anticipato dalla dott.ssa Quaglia, gli individui con disturbo borderline manifestano sintomi e comportamenti ricorrenti: dai gesti violenti alle minacce di tipo suicidario o autolesive.
“La principale caratteristica è il modo in cui il paziente si invischia nelle relazioni: o mantiene un atteggiamento del tutto distaccato, oppure si attacca talmente tanto da non riuscire più ad allontanarsi da quel tipo di relazione.”- Sottolinea la Quaglia.-
“Il paziente può avere continui processi di abbandono o d’instabilità emotiva davvero molto seria. Inoltre, può avere dei comportamenti suicidari; nonché una completa mancanza di limiti. Per quest’ultimo motivo, infatti, possono esservi abuso di sostanze, di alcolici; guida spericolata, avere comportamenti rischiosi per la propria vita.”
Vi è una grande variabilità nell’ambito dell’esordio della problematica borderline. La circostanza più frequente, tuttavia, è rappresentata da un’instabilità cronica nella prima età adulta.
Come si cura il disturbo borderline di personalità: rimedi e terapia
E’ possibile curare il disturbo borderline della personalità, terapia e cura quali sono, come se ne esce? Il percorso psicoterapeutico, assieme ad un intervento di rete quando necessario, sono sicuramente la strada più sicura.
All’inizio della terapia è importante fornire al paziente indicazioni chiare: si utilizza, solitamente, un approccio terapeutico cognitivo comportamentale.
“La terapia cognitivo-comportamentale è l’approccio-direzione più giusto per questo tipo di disturbo. In particolare, la terapia dialettico-comportamentale è la strategia migliore, grazie alla quale il paziente impara a concettualizzare e mentalizzare i propri stati emotivi.”- Afferma anche la dott.ssa Quaglia.-
“Attraverso percorsi appositi di psicoterapia, quindi, il paziente impara a comunicare i propri stati emotivi; e a gestirli dal punto di vista del contenimento del corpo che si attiva durante le emozioni.”
“E’ un percorso che può essere fatto sia individualmente che tramite sedute di gruppo. Solitamente per beneficiare degli effetti della psicoterapia il percorso necessita di un periodo che va almeno dai sei mesi ad un anno.“- Conclude la dottoressa.-
Oltre alla terapia individuale, sembra essere di fondamentale importanza anche il coinvolgimento di familiari e amici del soggetto borderline. La dott.ssa Perry Hoffman è stata la prima a capire quanto fosse importante occuparsi dei parenti del pazienti con DBP.
Non è semplice imparare a gestire e convivere con pazienti DBP. Il carico della gestione di un disturbo tanto impattante spesso ricade grandemente su chi circonda il soggetto affetto. E’ per questo motivo che sembra ormai indispensabile seguire e coinvolgere anche parenti ed amici.