A breve le votazioni per il referendum giustizia 2022, perché si vota e per cosa, ecco la spiegazione dei cinque quesiti, quali sono e cosa cambia se vince il si.
Innanzitutto, parliamo di referendum abrogativi, che chiedono cioè l’abrogazione totale o parziale di leggi o atti con valore di legge esistenti. Al momento della votazione sarà indispensabile raggiungere il quorum di validità affinché il referendum sia valido, ma che significa? In sintesi, dovrà partecipare alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto.
Inoltre, per fare sì che le norme oggetto dei vari quesiti vengano approvate, è necessario che la maggior parte dei voti corrispondano al “si”.
Domenica 12 Giugno 2022, quindi, tutti i cittadini italiani che godono del diritto di voto sono chiamati ad esprimere la loro preferenza. Vediamo nei dettagli la spiegazione semplice del referendum giustizia, come funziona, quali sono i quesiti e che succede se vince il sì. A parlarcene, in qualità di consigliere ordine avvocati, l’Avv. Cecchino Cacciatore.
Spiegazione referendum giustizia 2022: per cosa si vota a giugno e quali sono i quesiti, pro e contro
Come anticipato, domenica 12 Giugno 2022, gli italiani dovranno leggere il testo dei quesiti per il Referendum Giustizia 2022: cosa si vota? I promotori sono Partito radicale e dalla Lega, diretta dal leader Matteo Salvini, che chiedono agli italiani di esprimere le proprie preferenze in merito a diverse questioni.
I quesiti referendari sono presentati su cinque schede differenti, di cinque colori diversi; tutte conterranno il testo del quesito proposto al cittadino votante; al di sotto, poi, due quadrati “Si” e “No”: basterà apporre una X sul “Sì” per chiedere di abrogare la legge, o sul “No” perché resti tutto come adesso.
Tutti gli elettori avranno la possibilità anche di prendere solo alcune delle schede, rifiutandone altre.
I cinque quesiti, come anticipato, riguardano modifiche/eliminazioni di parti di leggi o di leggi intere, nella loro totalità. Cosa riguardano i quesiti del referendum giustizia giugno 2022, per cosa si vota e perché? Prima di analizzarli singolarmente, ecco gli argomenti sui quali gli elettori sono chiamati ad esprimere preferenza:
- Riforma Csm e abolizione delle firme per le candidature dei togati; (scheda colore verde)
- Valutazione degli avvocati sui magistrati; (scheda colore grigio)
- Separazione delle carriere tra giudici e pm; (scheda colore giallo)
- Limitazione della carcerazione preventiva; (scheda colore arancione)
- Abolizione della legge Severino sull’incandidabilità e la decadenza degli eletti condannati. (scheda colore rosso)
Quali sono i quesiti del referendum di giugno 2022
La spiegazione semplice del referendum giustizia di giugno 2022, quesiti quali sono e cosa dicono in breve, lo abbiamo chiesto ad un esperto del settore. Ne parliamo con l’Avvocato Cecchino Cacciatore, partendo dall’abolizione della legge Severino.
“La decadenza automatica di sindaci e amministratori locali condannati solo in primo grado, senza attendere che il principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza sia superato da una sentenza definitiva, ha comportato che innocenti siano stati con ingiustificato disdoro allontanati dai pubblici uffici che ricoprivano.”
“Che cosa prevede? La legge che porta la firma dell’ex ministro della Giustizia Paola Severino prevede la incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo e per gli amministratori locali in caso di condanna. Ha valore retroattivo e impone la sospensione di una carica comunale, regionale e parlamentare se la condanna avviene dopo la elezione o la nomina.”- Spiega l’Avv. Cacciatore.-
“Per coloro che sono in carica in un ente territoriale basta anche una condanna in primo grado non definitiva per attuare la sospensione, che può durare per un periodo massimo di 18 mesi. La legge, nella maggioranza dei casi, è stata applicata nei confronti di sindaci e amministratori locali, costretti dunque alle dimissioni, poi assolti perché riconosciuti innocenti.”
“Che cosa succede se vince il si? Votando Si al referendum si cancella il descritto automatismo: si torna al principio secondo cui ogni cittadino è innocente fino a prova contraria, ma soprattutto fino a che una sentenza di condanna non sia passata in giudicato attraverso tutti i gradi di giudizio.”
Il quesito abuso della custodia cautelare nel referendum giustizia 2022
Ecco invece come funziona la votazione del referendum giustizia di giugno 2022, per il secondo quesito, l’abuso della custodia cautelare, che vuol dire e per cosa si vota? Il testo del quesito recita con chiarezza:
“E’ davvero alto ed insopportabile il numero di cittadini privati della libertà e messi in custodia cautelare prima di una sentenza non definitiva, soprattutto rapportato al numero di coloro che poi risultano assolti perché innocenti. In particolare, è la possibilità di procedere ad applicare la custodia preventiva per il rischio di reiterazione del medesimo reato a porre gravi problemi di compatibilità col sistema delle garanzie costituzionali. Votando Si, può farsi in modo che solo coloro- che accusati di gravi reati e portatori di concreti ed attuali pericoli di fuga o di inquinamento delle prove- finiscano in carcere in attesa di giudizio.”
“Che cosa è la custodia cautelare? Essa è un istituto processuale con il quale un indagato è privato della libertà personale, nonostante non sia stato ancora dichiarato colpevole. Quale è il numero degli innocenti che finiscono in carcere? Circa mille persone l’anno. Dal 1992 oltre 30.000. Un numero che pone l’Italia al quinto posto dei Paesi dell’Unione Europea per tasso di detenuti in custodia cautelare.”- Spiega l’Avvocato Cacciatore.-
“C’è qualcosa che non funziona? I numeri lo dimostrano e pertanto si parla da più parti di abuso. Si tratta di una grave violazione del principio costituzionale della presunzione di innocenza. E se vince il SI? Resta certamente in vigore la carcerazione preventiva (per chi commette reati più gravi); ma non si assisterebbe più a tutti quei casi in cui essa è giustificata (in verità, il più delle volte, senza che ciò corrisponda alla realtà) con l’astratta formula della possibile reiterazione del medesimo reato.”
Il quesito separazione delle carriere nel referendum giustizia 2022
Passiamo ad analizzare il terzo dei cinque quesiti del referendum giustizia 2022, spiegazione semplice è affidata sempre al professionista. Come funziona la votazione di giugno per la separazione delle carriere, cosa vuol dire e come si vota?
“Ci sono magistrati che lavorano per anni per sostenere accuse in qualità di PM e capita che
possano poi diventare giudici. Con un Si la separazione delle carriere garantirà la terzietà del
giudice e la trasparenza dei ruoli nella diversità delle funzioni tra chi accusa e chi giudica. Il
magistrato, infatti, dovrà scegliere all’inizio della carriera la funzione- giudicante o requirente, che sia- per poi mantenere quel ruolo durante la sua vita professionale. Le “porte girevoli” tra giudice e pubblico ministero Si fermeranno.”
“Che differenza c’è oggi tra i magistrati che accusano e quelli che giudicano? Attualmente, nel corso della propria carriera, gli stessi magistrati passano più volte dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa. Si alternano nelle diverse funzioni. E’ capitato anche nel corso dello stesso processo.”- Puntualizza l’Avvocato Cecchino Cacciatore.-
“Questa contiguità tra i due ruoli può creare problemi? E’ una commistione di ruoli che contraddice l’idea che l’attività della parte che accusa (PM) debba restare distinta da quella di chi giudica. Si viene a creare un forte spirito corporativo tra le due figure, compromette il fisiologico antagonismo tra poteri, vero perno di equilibrio del sistema democratico.”
“In altre democrazie, infatti, i PM hanno carriere separate da quelle dei giudici. Si pensi che da noi, viceversa, partecipano allo stesso concorso, si iscrivono al medesimo sindacato e alle medesime associazioni di categoria.”- Chiarisce l’avv. Cacciatore.-
“Cosa succede se vince il SI? Il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera la funzione giudicante o requirente; per poi mantenere il ruolo durante tutta la vita professionale. Nessuno scandalo. Nessun attentato alle prerogative di indipendenza e di autonomia della magistratura. Accade altrove!”
Gli ultimi due quesiti del referendum giustizia giugno 2022
Qui di seguito la spiegazione del testo degli ultimi due quesiti del referendum giustizia 2022, per cosa si vota?
- Le liste dei candidati al Consiglio Superiore della Magistratura: Il quesito referendario fa riferimento alle norme che regolano l’elezione della componente togata nel Csm. Che succede se vince il sì? Sparisce l’obbligo di 25 firme di magistrati per proporre una candidatura.
- Le valutazioni degli avvocati ai magistrati: Con un intervento abrogativo di una legge del 2006, all’interno del Consiglio direttivo della Cassazione e dei Consigli giudiziari regionali, il quesito chiede che gli avvocati, parte di Consigli giudiziari, possano votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità.