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Come scrivere una giustificazione per non aver studiato i compiti

Flavia de Durante 21 Novembre 2022
F. d. D.
30/06/2024

Consigli per sapere come scrivere una giustificazione per non aver studiato i compiti o per non essere interrogato a scuola: i consigli del professore.

Come dire ai professori che non hai fatto i compiti a casa o che non sei preparato per una interrogazione? Come scrivere una giustificazione se si è impreparati a scuola?

Sono molti gli studenti che si interrogano con simili domande, specialmente nei periodi più stressanti ed impegnativi dell’anno scolastico.

Ammettiamolo: tutti gli studenti, chi più chi meno, almeno una volta nella vita sono ricorsi all’utilizzo di giustifiche per non aver studiato o fatto i compiti a casa. Problemi familiari, problemi personali, visite mediche e molto altro, di fatti, possono comportare difficoltà nel regolare svolgimento dei compiti e della preparazione in vista di prove in classe.

A spiegarci nel dettaglio come scrivere una giustificazione per non aver studiato i compiti a casa o per essere impreparati per l’interrogazione a scuola, il professore Rocco De Leo.

Come scrivere una giustificazione per non aver studiato e non aver fatto i compiti a casa

Contrariamente a quelle per le assenze, regolamentate dal MIUR, esistono delle regole precise interne alle scuole che stabiliscono come scrivere una giustificazione per non aver studiato o per non aver fatto i compiti a casa.

Innanzitutto c’è da fare una netta distinzione tra scuole elementari, medie e le superiori.

Nelle prime due, primaria e secondaria di primo grado, si richiede un intervento diretto da parte dei genitori. Di fatti, nel momento in cui si verifica necessario scrivere una giustifica per i compiti, c’è bisogno dell’aiuto concreto di mamme o papà. Spetta a questi ultimi, infatti, richiedere la documentazione per i propri figli. Non possono, solitamente, essere direttamente gli studenti a parlare col professore e giustificarsi.

Alle superiori, invece, le regole sono differenti. I professori possono decidere di stabilire un rapporto di fiducia con il proprio gruppo classe. Dare agli alunni la possibilità di utilizzare un certo numero di giustifiche nel corso dell’anno scolastico è, infatti, abitudine di molti docenti.

“La giustificazione per non aver studiato o per non aver fatto i compiti a casa, è soggetta all’autonomia e alla discrezionalità del docente.”- Fa sapere il professor Rocco De Leo.- 

“Il discorso, a mio avviso, si basa tutto su un rapporto di rispetto reciproco e di fiducia. Un imprevisto può capitare a chiunque. Sarebbe quindi opportuno gestire la mancanza dell’alunno con comprensione ed empatia.”- Continua il Prof.-

“Certo, la questione non deve poi riproporsi con frequenza e con assiduità! Né andrebbe utilizzata in maniera “strategica”. In tal caso, sarebbe impossibile non ricorrere a provvedimenti scritti e visibili alle famiglie. Coinvolgendo in questo modo i diversi attori ma sempre cercando di far capire l’importanza delle esercitazioni. Nonché della pratica nel processo di apprendimento.”

“La veridicità di queste scuse per non aver studiato è comunque facilmente riconoscibile da parte del docente! Con la sua professionalità ed esperienza può distinguere imprevisti reali da strategie e mancanza di volontà.”- Chiosa il docente.-

Giustificazione per non non fare l’interrogazione in classe

Prima di entrare nel dettaglio pratico di come scrivere una giustificazione per non aver studiato o per non aver fatto i compiti a casa o per non essere interrogati a scuola, vi ricordiamo che è bene non abusare di questi mezzi. I professori non amano le scuse, un alunno deve assumersi le sue responsabilità, si sta formando come individuo maturo. Ed è questo ciò a cui i docenti mirano.

Studiare in maniera puntuale senza utilizzare di frequente le giustifiche è certamente la strada giusta. Tuttavia, può succedere a chiunque di avere degli imprevisti e di non essere preparato per un’interrogazione o un compito.

Se a scrivere una giustificazione per non aver studiato o per non aver fatto i compiti a casa, sono i genitori, bisognerà far arrivare la comunicazione ai docenti tramite un messaggio scritto. Può essere su un diario o su un foglio A4. Come procedere? Il messaggio dev’essere firmato, datato e indirizzato all’insegnante.

“Giustifico mio figlio/mia figlia (nome e cognome dell’alunno) per non aver fatto i compiti…“ è la formula più comune. Bisogna indicare poi la ragione. Quest’ultima deve essere sempre valida.

Se, invece, a comunicare la propria giustificazione è l’alunno stesso bisogna procedere come richiesto dagli insegnanti. La maggior parte dei docenti chiede all’inizio dell’ora se ci sia qualche giustifica: fatevi avanti a quel punto, segnandovi la data, l’ora e la materia in cui avete usato la giustificazione. (I vostri prof faranno lo stesso!)

In questo modo non sforerete oltre il numero di possibilità di non essere interrogati previsto dal docente.

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto