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Trasformazione digitale delle aziende e formazione sono priorità

R. C.
23/11/2024

Formazione aziendale: la trasformazione digitale si conferma in cima alle priorità per il 47% delle aziende, ma si fanno spazio le tematiche di D&I (25%).

Trasformazione digitale

Trasformazione digitale

I dati emergono dal rapporto promosso dalla Corporate Education Community di POLIMI Graduate School of Management su un campione di PMI e grandi imprese operanti in Italia.

Nell’ambito della formazione corporate, le trasformazioni digitali si conferma la tematiche più rilevanti, indicate come tale dal 47% di grandi aziende e PMI.

Seguono in ordine di priorità il project management (27%), lo smart working (26%) e la diversity&inclusion (25%).

Relativamente alla previsione sul budget da investire in formazione nel prossimo triennio, per il 39% di imprese si assisterà a una crescita. A fronte di un 33% che prevede una sostanziale parità, a conferma dell’importanza delle attività di upskilling e reskilling.

I dati sono stati raccolti ed elaborati da POLIMI Graduate School of Management, la business school del Politecnico di Milano, nell’ambito del rapporto Corporate Education Community. Realizzata su un campione di imprese composto per il 61% di grandi aziende. E per il 39% di PMI, rappresentanti una comunità eterogenea di imprese provenienti da diversi settori e operanti in tutta Italia. Commercio, servizi, produzione macchinari / attrezzature, informatica, consulenza, immobiliare, servizi finanziari, assicurazioni, automotive, TLC, pharma / sanità, ristorazione / alimentare, trasporti, gdo, hotellerie.

Formazione aziendale: trasformazione digitale in cima alle priorità per il 47% delle aziende

“I risultati del rapporto evidenziano l’elevata strategicità della formazione corporate nel perseguimento dei risultati aziendali. Soprattutto laddove la rilevanza strategica è formalizzata nel piano strategico”. – Ha dichiarato Federico Frattini, Dean di POLIMI Graduate School of Management. “È significativo che le aziende coinvolte nella survey riconoscano che le finalità principali della formazione siano legate all’aggiornamento professionale e alla necessità di tenersi allineati ai cambiamenti del contesto. Infatti, le tematiche principali riguardano la trasformazione digitale. Ma anche, ad esempio, l’inclusione: si tratta di due topic che caratterizzano i nostri percorsi formativi. Non solo quelli custom, costruiti cioè su specifiche esigenze aziendali. Ma anche quelli strutturali della nostra offerta, a dimostrazione del fatto che si tratta ormai di tematiche sempre meno verticali”.

Il quadro che emerge dai risultati della ricerca è una diffusa consapevolezza di come il percorso di sviluppo di un individuo in azienda possa contribuire alla crescita organica dell’impresa stessa. E in una visione più ampia, anche della società in cui opera. Il report sottolinea, attraverso le opinioni delle aziende coinvolte, il ruolo della formazione come soggetto e oggetto della trasformazione aziendale. Ne è ad esempio dimostrazione l’impegno economico relativo al 2021. Il budget medio impiegato nelle attività formative è di circa 900mila euro, ma il valore medio passa a circa 1.4 milioni di euro per le grandi aziende. In media, il personale delle imprese rispondenti è stato coinvolto in 32 ore di formazione. Registrando una crescita sugli anni precedenti, sia rispetto al periodo maggiormente colpito dal Covid-19 (il 2020) che rispetto a quello precedente (2019).

Nella trasformazione in azienda anche la formazione

Oltre alla trasformazione digitale nelle aziende si fa spazio la necessità di formazione. Così come nel 2020, anche nel 2021 la modalità formativa più diffusa è l’online/digital learning, molto utilizzata in due terzi dei casi (62%).

Nonostante l’emergenza Covid-19 abbia dato una forte spinta all’uso di strumenti digitali e abbia diminuito le resistenze talvolta presenti, le imprese sottolineano l’importanza di calibrare il mix di formazione online e in presenza. Sebbene la formazione in presenza sia molto utilizzata solo nel 15% delle organizzazioni rispondenti nel corso del 2021. Un’ulteriore modalità formativa, che mostra ampie prospettive di crescita, è il microlearning. Abbastanza o molto utilizzato in circa la metà (47%) delle imprese rispondenti. Secondo le aziende, le piene potenzialità di questo format si esprimono soprattutto dove la dimensione micro è inserita in un percorso formativo chiaramente delineato e coerente. Al fine di evitare un’eccessiva frammentazione dei contenuti.

La trasformazione digitale anche nella formazione

Le soluzioni tecnologiche maggiormente utilizzate (71%) sono quei tools originariamente pensati per fini non formativi. Quali i software di teleconferenza e comunicazione online. Per interpretare questo dato occorre tenere in considerazione il fatto che l’anno di riferimento – il 2021 – ha confermato un ancora diffuso ricorso a strumenti di emergenza. Sarà quindi importante monitorare l’utilizzo di questi strumenti. Al fine di comprendere se e quanto, con il retrocedere dell’emergenza, gli strumenti di teleconferenza lasceranno il posto ad una formazione in presenza. Oppure ad un uso più strutturato di piattaforme digitali.

In un orizzonte prospettico che include i prossimi tre anni, si conferma alta la diffusione di software di teleconferenza e comunicazione online nell’ambito formativo. Questo rappresenta un punto di attenzione, che per garantire elevata efficacia nell’erogazione di formazione a distanza dovrebbe essere adeguatamente integrato con strumenti di supporto come i Learning Management Systems (LMS). Aumenta lievemente la diffusione prospettica di strumenti già ampiamente diffusi. Come le piattaforme di e-learning, ed aumenta, anche se in misura ancora piuttosto ridotta, il ricorso a tecnologie più avanzate. Quali la realtà aumentata, virtuale o mista e l’intelligenza artificiale. Sebbene queste tecnologie siano emerse in modo rilevante nella discussione sulle prospettive future della formazione, non si osserva nei dati un aumento rilevante nell’impiego di queste tecnologie nei prossimi tre anni.

Tecnologie a supporto della formazione corporate

Tra i benefici percepiti dall’uso di tecnologie a supporto della formazione corporate. La flessibilità che queste soluzioni garantiscono nella fruizione della formazione è di gran lunga il fattore più rilevante. Come sottolineato dall’84% delle imprese. Due ulteriori elementi positivi sono rappresentati dalla possibilità di innovazione dell’esperienza di apprendimento e dalla possibilità di contenimento dei costi. Entrambi selezionati da circa metà del campione di riferimento. Ultimo elemento da sottolineare è il fatto che il 75% delle imprese intervistate dichiara di far leva, per la diffusione di soluzioni tecnologiche, sulla semplicità d’uso degli strumenti digitali. Evidenziando l’importanza di interfacce e soluzioni user friendly. Il secondo elemento di leva, selezionato dalla metà delle imprese rispetto al primo fattore, è la presenza di personale interno che si occupi dello sviluppo dei percorsi e dei contenuti. Tra le criticità riscontrate nell’adozione di soluzione tecnologiche a supporto della formazione corporate, il tema dell’onerosità dell’investimento economico rimane la motivazione primaria. Selezionata dal 40% delle imprese rispondenti.

Dimensione umanistica della formazione corporate

Infine, un ultimo capitolo della ricerca si pone l’obiettivo di esplorare la dimensione umanistica della formazione corporate con uno specifico focus sul concetto di purpose. Definito come scopo e ragion d’essere di un’organizzazione. I risultati mostrano un forte legame tra il purpose organizzativo e la formazione corporate. Evidenziato sia dalla decisa correlazione tra la presenza di un purpose chiaro e numero di ore di formazione pro capite. E ancora di più dalla correlazione tra la presenza di un purpose e l’intensità della formazione dei livelli executive e senior. Le organizzazioni che più si basano su un purpose condiviso e formalizzato mostrano anche più elevati livelli di innovazione digitale. Questi risultati sottolineano la rilevanza dell’interazione tra le diverse componenti della formazione, e soprattutto tra le humanities e le tecnologie. Le organizzazioni più innovative sono infatti quelle che hanno una visione olistica della formazione. Che coinvolge in modo consistente anche i livelli di seniority più avanzati, che è in grado di stabilire un purpose chiaro ed una cultura di confronto ed apertura. E che riesce a introdurre innovazione, soprattutto digitale.

“I risultati del rapporto mettono in evidenza la rilevanza strategica della formazione aziendale, che rappresenta una dimensione centrale per garantire l’allineamento tra i profili aziendali e le richieste del mercato. Ma anche per permettere l’allineamento tra valori individuali e aziendali, dall’altra”. – Ha aggiunto Tommaso Agasisti, responsabile scientifico del gruppo di lavoro CEC (Corporate Education Community) di POLIMI Graduate School of Management. “La formazione sarà sempre più online e basata su pillole formative che consentano di rendere l’apprendimento realmente continuo e flessibile. In linea con le esigenze dei dipendenti di un’azienda. Da questo punto di vista, la personalizzazione del percorso formativo è un tema di discussione centrale. Sebbene ancora poco implementato dal punto di vista operativo. Sicuramente questa rappresenta una delle maggiori sfide e opportunità per il futuro della formazione corporate”.

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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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