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UniMe, aumentano gli studenti stranieri: rapporto AlmaLaurea 2023

R. C.
28/11/2024

Rapporto Almalaurea 2023 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati Unime dove aumentano gli studenti stranieri.

UniME

Unime

Il rapporto AlmaLaurea 2023 sul profilo e sulla condizione occupazione dei laureti dell’Universitá di Messina è stato condotto su un campione di 3530 individui, sostanzialmente in linea con la precedente indagine.

Di questi circa 2000 studenti provengono da corsi di laurea triennale, mentre poco più di 1000 sono i laureati magistrali. mentre i rimanenti hanno frequentato corsi di laurea a ciclo unico.

Rapporto Almalaurea 2023 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati Unime

Rispetto al 2022, si osserva un leggero incremento nel numero di studenti stranieri che hanno scelto di frequentare l’UniMe.

“Certamente il sostanziale miglioramento del quadro sanitario ha favorito la mobilità e rinvigorito l’interesse per i corsi di studio offerti dall’Ateneo. Tuttavia la percentuale di studenti stranieri frequentanti, seppur inferiore al dato nazionale rimane ampiamente al di sopra della media regionale. –Come sottolineato dal Prof. Dario Maimone Ansaldo Patti, delegato del Rettore per AlmaLaurea-. Dando dimostrazione del fatto che l’Ateneo peloritano mantiene una certa attrattività presso gli studenti stranieri”.

“In ogni caso, questo dato appare in linea con il significavo aumento di domande di iscrizioni proveniente dall’estero, premiando gli sforzi continui degli Organi di Governo del nostro Ateneo–  Commenta il Rettore, Prof. Salvatore Cuzzocrea.

I laureati Università di Messina fuori sede

Altrettanto ampia è la percentuale di laureati UniMe proveniente da fuori regione, presentando un dato in linea con quello nazionale (circa il 22% dei laureati è residente in altra regione, contro il 24% nazionale). Anche in questo caso, il dato appare in linea con quello dello scorso anno e superiore alla media regionale. Rimane sopra la media nazionale, seppur non di molto, il dato relativo all’età media in cui è stato conseguito il titolo. Gli studenti triennali conseguono il titolo mediamente a 24.6 anni (24.4 il dato nazionale). Mentre i magistrati biennali a 28.8 (27,2 il dato nazionale). Per quanto la differenza con i valori di riferimento nazionali sino abbastanza modesta, permane il problema di conseguire in corso il titolo di studi. Solo il 55.7% vi riesce (rispetto al 62,5% nazionale).

“In ogni caso sia sul dato locale che su quello nazionale pesa la consuetudine in atto negli ultimi anni da parte dei diplomati di ritardare gli studi universitari. –  Puntualizza il Prof. Maimone Ansaldo Patti –

“Ne consegue che gli sforzi tesi a diminuire l’età media di conseguimento del titolo da parte degli Organi di Governo vadano rafforzati per far si che il titolo venga conseguito in tempi più vicini a quelli legalmente previsti. E’ auspicabile che la quota dei laureati in corso possa ulteriormente aumentare, chiudendo definitivamente il gap rispetto al dato nazionale”.

“Molto alta ed in linea con la precedente rilevazione è la quota di coloro che si dichiarano soddisfatti dell’esperienza maturata presso l’Università di Messina (pari al 91.3%). Mentre circa il 73% dei laureati si iscriverebbero nuovamente presso l’Ateneo Peloritano”.

“Questo è un dato che ci rende particolarmente orgogliosi in quanto è la dimostrazione della bontà delle azioni intraprese da questa Amministrazione”. – Dichiara il Prof. Cuzzocrea-.

“Anche il lieve aumento della percentuale di coloro che si dichiarano soddisfatti della qualità delle aule e delle strutture a disposizione non può che rendere soddisfatti per gli sforzi profusi nell’ammodernamento e nella ristrutturazione dei luoghi quotidianamente frequentati dagli studenti.”

Condizione occupazionale a Unime: rapporto AlmaLaurea

Per quanto riguarda la condizione occupazionale UniMe, il Prof. Maimone Ansaldo Patti sottolinea che il dato risente seppur in maniera assai più lieve degli strascichi derivanti dalla pandemia. Oltre che delle tensioni geo-politiche che hanno caratterizzato l’anno precedente. Il tasso di occupazione dei laureati triennali ad un anno dal conseguimento del titolo è sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno e pari al 62.9%.

Si riduce al 71% la quota di coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il conseguimento del titolo, per quanto a distanza di cinque anni quasi l’80% dei laureati ha una occupazione. Si chiude il gap relativo alla retribuzione media mensile che appare nell’ultima rilevazione sostanzialmente uguale a quella media nazionale (circa 1.330 euro).

Aumenta invece sino al 76%, la percentuale di coloro che ritiene la laurea un titolo fondamentale per l’ingresso nel mercato del lavoro. Il dato appare superiore di circa 7 punti rispetto a quello nazionale. In ogni caso ogni pretesa comparativa deve necessariamente scontare le differenze nelle caratteristiche del mercato del lavoro nel Nord-Cento Italia ed in quello siciliano e meridionale in genere.

Laureati magistrali UniME a 5 anni nel mercato del lavoro

E’ invece pari a circa l’80% la percentuale dei laureati magistrali UniMe a cinque anni che si sono inseriti nel mercato del lavoro con una retribuzione media inferiore di circa 100 euro al dato nazionale. Dai dati AlmaLaurea, appare nuovamente chiara l’importanza dello studio universitario. Rispondendo indirettamente al fenomeno ormai abbastanza comune di studenti che preferiscono trovare una occupazione subito dopo il conseguimento del diploma rispetto ad un percorso universitario.

E’ bene allora continuare nell’opera di orientamento in ingresso (oltre che in itinere) in favore degli studenti per far comprendere loro che iscriversi ad un corso universitario è essenzialmente un investimento per il futuro. Un investimento che ha una remunerazione superiore a quella media di mercato. Ancorché, sovvertendo i principi tipici dei mercati finanziari, con un rischio (comparato) inferiore.

In generale, quindi, la rilevazione AlmaLaurea 2023 ci fornisce una fotografia del profilo e della condizione occupazionale dei laureati messinesi sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente. Se non con alcuni miglioramenti, premiando gli sforzi sin qui fatti dagli Organi Accademici.

“Essa tuttavia rappresenta un ulteriore stimolo per continuare nel progressivo processo di miglioramento della qualità dei servizi erogati. – Conclude il prof. Cuzzocrea dell’Università di Messina -.

“E per fornire dei percorsi di studi sempre più adeguati alla mutevole realtà del mercato del lavoro ed alle esigenze dei potenziali studenti. Solo in questo modo gli studenti messinesi potranno avere le necessarie competenze per essere competitivi. Non solo a livello locale, ma soprattutto a quello nazionale”

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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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